Agritech, la svizzera Zebra Impact Ventures pronta a scommettere …

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Guarda all’Italia Zebra Impact Ventures. E all’agritech. La società di venture capital con un focus di impatto sulla natura e la tecnologia investe in aziende nature-positive nella loro fase iniziale di crescita che abbiano il potenziale per guidare la trasformazione di cui il mondo ha bisogno. E il mercato del nostro Paese si presta a interessanti operazioni che Zebra osserva con interesse, vista anche l’eccellente predisposizione dell’Italia al settore, come conferma anche il cofondatore Fabio Sofia: “Contano soprattutto tecnologia e lungimiranza degli imprenditori. Ci rendiamo conto che a livello di investimenti questo Paese forse è indietro, in questo senso però il potenziale non manca e siamo pronti a entrare nei progetti giusti”.

Entro il 2030 Zebra Impact Ventures si propone di diventare una boutique di venture capital d’impatto leader a livello mondiale, attraverso strategie d’investimento che ruotano attorno al naturetech, come la trasformazione dei sistemi alimentari, la dcarbonizzazione, i trasporti e la mobilità, l’energia e le reti. Come spiega un recente report di Mirabaud Am, i sistemi agroalimentari globali non sono più sostenibili. Sono responsabili del 31% delle emissioni di gas serra, dell’80% della deforestazione e rappresentano la causa principale della perdita di biodiversità (70%) e del consumo delle acque dolci (70%). In Europa, le pratiche di gestione non sostenibili hanno determinato il depauperamento del 60% -70% dei terreni agricoli.

L’agritech e le altre tecnologie sostenibili
Secondo le stime delle Nazioni Unite, entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi e questo comporterà un aumento del 60% della domanda di cibo. Ad oggi il 50% delle terre coperte da vegetazione è già utilizzato per scopi agricoli; se si dovesse intensificare ulteriormente l’uso dei terreni, andrebbe persa un’area di foresta pari a circa due volte la superficie dell’India. È necessario adottare pratiche agricole rigenerative al fine di limitre i danni che provocano nell’ambiente, fornire a una popolazione in crescita una dieta sostenibile e ridurre le emissioni di gas serra di circa il 67%.

Su questo fronte, un supporto sostanziale può provenire da innovazioni rivoluzionarie come la robotica, le biotecnologie, l’acquacoltura, la coltivazione indoor, i big data, l’intelligenza artificiale e i distributed ledgers che stanno contribuendo a una produzione sostenibile dei sistemi alimentari. La tecnologia può essere un driver molto importante della transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili: essa viene infatti utilizzata per aiutare gli agricoltori a conoscere il suolo, migliorare la qualità dei terreni e ottimizzare l’uso dei prodotti chimici. Le procedure agricole tradizionali, come l’allevamento di bestiame, possono essere modificate con l’adozione di sistemi che non esauriscono le risorse. Le blockchain e l’internet of things possono contribuire a rendere le catene di distribuzione più efficienti e a ridurre glisprechi.

Questi sviluppi aprono opportunità di investimento senza precedenti lungo l’intera catena del valore alimentare globale. Nonostante la profonda correzione subita nel 2022, il settore dell’innovazione dei sistemi alimentari presenta prospettive di crescita nel lungo termine e valutazioni interessanti. Secondo le stime di Agfunder, infatti, l’agritech è un mercato destinato a raggiungere i 700 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso annuo di crescita composto del 29,1%.

I tre settori dal potenziale più alto
Tre i settori con un elevato potenziale, secondo Zebra Impact Ventures. L’agricoltura di precisione: attraverso l’applicazione delle tecnologie 4.0 (che vanno dall’IoT ai droni all’Ia) è possibile rendere i processi agricoli e di acquacoltura più efficienti in termini di impiego delle risorse, uso di pesticidi, emissioni di anidride carbonica e produttività.

In quest’area, vediamo opportunità interessanti nel novel farming che comprende coltivazione indoor in serrehi-tech e fattorie verticali, allevamento di insetti, produzione di frutti di mare e alghe; nelle biotecnologie agricole (ag biotech); nelle soluzioni per la cattura dell’anidride carbonica tra cui l’agricoltura rigenerativa per ricostruire il materiale organico del suolo e migliorare il ciclo dell’acqua, utilizzando la fotosintesi; il miglioramento genetico dei raccolti; le colture di copertura; la cattura diretta dell’aria; l’imboschimento. Nel 2022 sono stati investiti 10,2 miliardi di dollari nell’agritech, compresi i nuovi sistemi di coltivazione, le biotecnologie agrarie, la gestione delle aziende agricole e la robotica agricola. Dal 2019 al 2022 si è registrato un Cagr del 30%.

Alimentazione alternativa: punta a offrire ai consumatori alimenti innovativi che non richiedono ingredienti animali coltivati tradizionalmente per la loro produzione. L’obiettivo è collegare il microbioma umano e quello del suolo. Le alternative consistono in sostituti della carne o dei latticini a bas di piante/insetti o alghe e nella fermentazione di precisione. Il mercato europeo delle proteine alternative è stato valutato a 1,9 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede una crescita del 20,2% tra il 2023-2028. Infine Riciclo e circolarità: garantiscono che gli alimenti non vadano sprecati durante l’intero ciclo di vita. La riduzione degli sprechi alimentari può portare a una maggiore efficienza operativa, dall’approvvigionamento allo stoccaggio, fino alla distribuzione di prodotti alimentari più duraturi. Secondo le stime, entro il 2024 il mercato dovrebbe valere 238 miliardi di dollari.

“Venture capital forma preferita per accedere all’agritech”
Secondo AgFunder, nonostante gli ostacoli a livello macroeconomico emersi nel 2022, il trend di finanziamento di imprese altamente innovative in campo alimentare è solido. Commenta David Basola, head of Southern Europe di Mirabaud Am: “Al fine di cogliere al meglio le opportunità offerte dal settore, abbiamo deciso di avviare una partneship con Zebra Impact Ventures che metterà a disposizione degli investitori una strategia innovativa di venture capital diretta a contribuire alla trasformazione dei sistemi alimentari globali. Questa iniziativa ci permette inoltre di proseguire e ampliare la nostra offerta distintiva sui mercati privati”.

Prosegue Basola: “La strategia, classificata come Art.9 ex Sfdr, ha un focus su 20-25 società naturtech principalmente europee, con un’allocazione indicativa del 70% verso la fase di crescita (serie B) trattandosi di aziende che hanno già consolidato la loro tecnologia, registrato un trend positivo nei ricavi e con un riscontro commerciale già positivo. Il restante 30% circa andrà indirizzato verso imprese più recenti (di tipo Serie A+) che offrano soluzioni fortemente innovative. Il target di raccolta indicativo è di 125 milioni”.

Zebra Impact Ventures, quattro storie su cui puntare
Fuori dall’Italia, quattro le società attive in questi ambiti considerate interessanti da Fabio Sfia, co-fondatore di Zebra Impact Ventures. Pachama opera nel mercato di carbon credit con l’obiettivo di standardizzare il processo di verifica e creare un collegamento efficiente tra domanda e offerta. La società forma i modelli di machine learning utilizzando immagini satellitari, radar e lotti di terreno per stimare il carbonio immagazzinato nelle foreste, oggi e in futuro.

BettaF!sh propone un nuovo modello agricolo in risposta alla sovrapesca. L’impresa tedesca ha sviluppato una tecnologia che trasforma le alghe coltivate, rigenerative e nutrienti, in frutti di mare a base vegetale, come il tonno vegano. Stanno costruendo un database di specie per sviluppare nuove opportunità di applicazione in tutto il mondo e avere un impatto sui sistemi alimentari globali nella protezione della biodiversità. Il mercato delle alternative al pesce dovrebbe raggiungere i 30 miliardi di dollari entro il 2025, con un potenziale di crescita del 76%.

Tra gestione dei rifiuti e sistemi di irrigazion innovativi
Koa Impact sta trasformando la produzione di cacao riciclando la parte del frutto che tradizionalmente viene gettata via. La start-up con sede in Svizzera utilizza l’energia solare per estrarre la polpa di cacao direttamente in Ghana, ricavando da questa risorsa naturale un valore aggiunto per gli agricoltori stessi e per l’industria alimentare e delle bevande. Con la polpa di cacao, Koa produce nuovi ingredienti gastronomici e industriali. Inoltre, lavora le bucce e le trasforma in biochar per gli agricoltori.

CleanGreens infine sviluppa un sistema aeroponico basato su tecnologia ad alta pressione progettato per le serre, adatto a diverse specie di verdure a foglia ed erbe aromatiche. Un robot di irrigazione mobile è programmato per spruzzare la soluzione miscelata con acqua ad intervalli specifici sulle radici delle piante, guidato da un laser che traccia con precisione la sua posizione. L’azienda fornisce anche servizi di consulenza agronomica. Si stima che il mercato aroponico registrerà un CAGR del 9.9% dal 2020 al 2026.

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