La top ten di Stellantis Ventures

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Adam Bazih, Head Stellantis Ventures, partecipa al panel Disrupting Mobility for a Sustainable Planet, il28 settembre
ore 16:45 in Sala Fucine

Dieci startup che porteranno innovazione nel mondo della mobilità. Più di 100 milioni di euro di investimento in poco meno di diciotto mesi. Il diario di bordo di Stellantis Ventures, il fondo di venture capital aziendale di Stellantis, racconta di una partenza lampo.
«Abbiamo la responsabilità e l’onore di investire in nuove tecnologie ad alto valore aggiunto che esprimano potenziale per il Gruppo non solo come elementi di innovazione ma anche come volani strategici», spiega Niccolò Camerana, Principal di Stellantis Ventures.

Niccolò Camerana, Principal di Stellantis Ventures.
Niccolò Camerana, Principal di Stellantis Ventures.

«Siamo un venture ibrido – aggiunge il Managing director Adam Bazih –. A caccia di tecnologie e startup promettenti per i nostri prodotti e servizi esistenti, ma anche di tutto ciò che è potenzialmente nuvo in relazione al piano industriale Dare Forward 2030 di Stellantis». Un piano che fra gli obiettivi prevede il dimezzamento della CO2 prodotta entro il 2030 e il 100% di vendite di veicoli elettrici in Europa entro la fine del decennio.
Doppiata la boa del primo anno – a marzo 2022 – si è confermata la validità dell’approccio olistico, anche se il contesto macroeconomico è mutato. Bazih riconosce che i parametri di analisi finanziaria di Stellantis Ventures si sono un po’ irrigiditi, ma nulla che abbia precluso la fluidità operativa.
Anche la rotta non è cambiata.
«Puntiamo sulla sostenibilità, l’elettrificazione, il riciclo dei materiali e siamo alla ricerca di quelle soluzioni che possano accelerare il processo di azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2038 – ricorda Camerana –. Ed è fondamentale anche concentrarsi sull’esperienza, perché i clienti oggi domandano facilità d’uso, accessibilità e riduzione dei costi. Penso quindi a realtà aumentata, nuovi servizi per la guia, connettività…».
Verrebbe da chiedersi se questi fronti abbiano davvero bisogno di startup, quando un’impresa come Stellantis vanta centri di ricerca e sviluppo all’avanguardia.
«A mio parere le startup hanno una cultura dell’innovazione rapida e una velocità di sviluppo dei prototipi dai cui trarre ispirazione. Qualità che sono destinate a permeare l’ecosistema Stellantis», suggerisce Bazih. Dopodiché i due manager riconoscono che l’industria più tradizionale e strutturata può offrire in cambio il rigore che viene applicato per la ricerca della qualità e per la produzione di massa. «E poi stiamo offrendo risorse, dati, reti, ovviamente capitali; ci siamo strutturati in modo che i nostri esperti di tecnologia possano essere a disposizione per stimolare lo sviluppo e le competenze di queste realtà emergenti», dice Camerana.
Il fondo è partito a marzo dello scorso anno con un capitale di 300 milioni di euro: l’idea, ieri come oggi, è di sostenere la strategia Dare forward 2030 nel risptto dei pilastri programmatici relativi a etica, tecnologia e valore. Il rigore non ha frenato i progetti, anzi: diverse startup stanno per siglare i primi contratti. «Alcune soluzioni verranno adottate nei veicoli, mentre altre tecnologie sono piuttosto audaci e rivoluzionarie quindi richiederanno anni per la commercializzazione – ammette il direttore di Stellantis Ventures –. Però vorrei sottolineare che una delle qualità principali di questo portfolio è l’eterogeneità».
Nello specifico oggi il gruppo è composto da 6K, Beweelsociety, NetZero, Nauto, Trails Offroad, Viaduct, Geoflex, Envisics, Electra Vehicles e Lyten. A queste realtà va aggiunto anche il fondo di venture capital Assembly Ventures, che potrà generare opportunità di co-investimento in nuovi deal, progetti e collaborazioni nel settore della mobilità.
Quando si parla di startup, soprattutto al primo stadio come quelle oggetto di attenzione per un venture capital, oltre alle qualità di un progetto si valuta la componente mana. «La squadra è l’ingrediente chiave, così come la chimica che si crea tra ogni elemento dell’ecosistema. Perché l’innovazione costringe a volte a cambi di rotta repentini ed elasticità. Un po’ come la cucina: scienza applicata ma anche arte – ammette Bazih –. Cerchiamo passione, non si può ridurre tutto a problem solving».
Adam Bazih, Managing director Stellantis Ventures
Adam Bazih, Managing director Stellantis Ventures

Camerana ricorda anche che lo spazio di manovra è diventato più complesso rispetto al passato: è una prova di capacità per l’azienda, il suo management e anche i partner. Accogliere l’innovazione è un processo impegnativo «perché non vogliamo investire e basta sulle startup, aspiriamo a farle diventare parte del nostro ecosistema e anche potenziali nodi di contatto con altri investitori strategici». Un vero e proprio “nodo simbiotico”.
Ecco spiegato il motivo per cui la cabina di regia prevede un’organizzazione puntuale e meeting mensili con il comitato investimnti coordinato dal Chairman di Stellantis Ventures e Chief engineering e Chief technology officer di Stellantis, Ned Curic, e in cui sono presenti altri sette Executive vice president di Stellantis. Quasi un convivio, per valutare le opportunità emergenti nelle varie aree tecnologiche. In questo modo le startup hanno la possibilità ¬di orbitare intorno alle diverse unità aziendali, funzionali, marchi e aree geografiche di cui hanno bisogno. «Ed è proprio questo che cercano le startup – assicura Bazih –. Vogliono crescere, fare rete, incrementare il loro valore con rapporti di valore».
Camerana avverte però che l’obiettivo rimane quello di colmare lacune e individuare nuove opportunità, mantenendo la barra dritta sulle regole di ingaggio finanziario: «Lavoriamo per ottenere buoni e solidi rendimenti. E si tratta pur sempre di investimenti, anche se la speranza a lungo termine è di far nascere un modello replicabile che non perda mai la rotta sulla sostenibilità».
Le dieci startup di stelantis ventures
6K
6K ha sviluppato UniMelt, tecnologia basata su plasma a microonde ad alta frequenza che consente di produrre materiali essenziali e sostenibili per le batterie di veicoli elettrici, la stampa 3D, aeroplani, turbine e ogni settore che punta alla riduzione delle emissioni di CO2 e dell’impatto ambientale. Grazie a ben 126 brevetti è stato possibile creare un innovativo sistema produttivo, caratterizzato da modularità, compattezza e bassi costi. Può sintetizzare polveri di dimensioni nano e micro, sferoidizzare e densificare polveri metalliche e ceramiche e depositare questi materiali su substrati avanzati. Si possono così ottenere leghe metalliche di nuova generazione, personalizzate per componenti critici. Si pensi ad applicazioni su batterie agli ioni di litio con la capacità di intervenire sulle caratteristiche delle particelle primarie. Ma anche l’ottimizzazione di materiali esistenti aggiungendo rivestimenti innovativi, la creazione di ceramiche trasparenti più reistenti, rivestimenti per velivoli ipersonici….

NetZero
NetZero è un vero e proprio “climate venture” che, grazie alla trasformazione dei residui agricoli in biochar, una forma di carbone molto stabile, punta alla netta riduzione della CO2. In pratica partendo da comune biomassa, comunque sostenibile e non generata ad hoc, si può creare biochar da impiegare nei terreni per aumentare i rendimenti, migliorare la ritenzione idrica e riequilibrare l’acidità del suolo – fondamentale per favorire l’alimentazione delle piante. La fase produttiva per pirolisi del biochar ovviamente genera gas infiammabile, ma viene impiegato a sua volta per l’avvio del processo e per co-generare energia rinnovabile. Oggi i progetti di NetZero sono concentrati nei Tropici poiché vi sono grandi quantità di residui colturali inutilizzati e si possono massimizzare i benefici agronomici e sociali di questo materiale carbonioso. L’obiettivo finale è di realizzare migliaia di progetti per massimizzare l’impatto su territori.

Trails Offroad
Trails Offroad è una biblioteca digitale di percorsi offroad dedicata agli esperti e amanti della guida in fuoristrada. Contiene più di 3mila itinerari di Stati Uniti e Canada ed è interrogabile via computer, smartphone e tablet.
Ogni percorso offre informazioni dettagliate che vanno dai punti di riferimento (waypoint), al grado di difficoltà, fino alle recensioni e video. A partire dalla scorsa estate, una selezione dei nuovi veicoli Jeep dispone sul sistema infotainment di 200 guide dedicate a itinerari celebri, tra cui i 62 percorsi insigniti del Badge of Honor di Jeep.
Il catalogo completo è disponibile in abbonamento, ma c’è una versione gratuita che offre contenuti informativi di base.

Geoflex
Geoflex è un operatore globale di servizi cloud che potenzia le applicazioni basate su Gps, Glonass, Galileo e BeiDou riducendo il margine di errore a terra, in mare e in aria fino a 4 centimetri. Corregge le imprecisioni in tempo reale o in post elaborazione. soprattutto è compatibile con ogni tipo di ricevitore satellitare e può essere impiegato su treni, automobili, navi, droni, smartphone, robot, macchine agricole e altri mezzi. L’azienda collabora con attori leader a livello mondiale, enti pubblici e privati, che necessitano di un posizionamento preciso per potenziare e migliorare i loro processi aziendali critici.

Electra Vehicles
Electra Vehicles è una specialista nei software dedicati alle batterie dei veicoli elettrici. Fornisce controlli attivi e adattivi per i sistemi di gestione delle batterie, strumenti di analisi predittiva delle batterie e software di progettazione dei pacchi batterie.
Grazie all’intelligenza artificiale e soprattutto all’apprendimento automatico contribuisce allo sviluppo e quindi al miglioramento delle prestazioni. Attualmente dispone di tre prodotti: uno strumento di analisi a livello di flotta aziendale, controlli adattivi per le batterie integrate e progettazione/simulazione dedicati alle batterie.
L’obettivo finale è di massimizzare il pieno potenziale della capacità delle batterie per consentire alla mobilità elettrica di progredire.

Beweelsociety
Beweelsociety punta a rivoluzionare il mondo della mobilità attiva creando un ecosistema digitale per la commercializzazione e gestione delle biciclette elettriche legate ai marchi del Gruppo Stellantis. A partire dalla fine del 2023 in Francia saranno lanciate le prime linee Cycles Peugeot, che prevedono anche modelli cargo per il trasporto (e quindi la clientela business). L’idea è quella di un’unica piattaforma, interrogabile via app, che agevoli acquisto, finanziamenti, noleggio, e soprattutto semplifichi l’accesso a ogni tipo di servizio utile, come l’assicurazione e la manutenzione. Senza contare le sinergie con le quattro ruote e la smart mobility. L’app consentirà anche di disporre di informazioni in tempo reale grazie alle funzioni collaborative, migliorare l’esperienza d’uso delle bici, condividere itinerari e anche ottenere prmi per le proprie scelte di mobilità sostenibile.

Nauto
Nauto è una piattaforma che grazie all’intelligenza artificiale è in grado di ottimizzare la gestione delle flotte di veicoli aziendali, riducendo i costi e migliorando la sicurezza. L’analisi di miliardi di dati quantitativi rilevati dai video di oltre 1,6 miliardi di km percorsi ha consentito agli algoritmi di apprendimento automatico di Nauto di evolvere e raggiungere una qualità previsionale senza precedenti. Previsioni che hanno consentito alle flotte commerciali più grandi del mondo di evitare più di 70 milioni di collisioni, con un risparmio di quasi 300 milioni. In pratica il sistema si basa su un’unità intelligente con videocamera da montare sul parabrezza del veicolo collegata al cloud. Da una parte gli alert avvertono in tempo reale il conducente in caso di rischio incidente, dall’altra in remoto si ha riscontro di ciò che avviene sulla strada. In più è prevista la possibilità di integrazione con i sistemi attivi dei vicoli, eventuale formazione e supervisione a distanza. Le flotte di veicoli commerciali Stellantis impiegano la piattaforma dalla scorsa estate.

Viaduct
Viaduct è una piattaforma di intelligenza artificiale dedicata al mondo dei produttori di veicoli, gestori di flotte e fornitori automotive, che consente di ridurre i costi di manutenzione e quindi la longevità dei mezzi.
Di fatto questa soluzione si affida ad algoritmi di machine learning per identificare anomalie nei dati relativi ai guasti e provenienti dai sensori, effettuare previsioni sullo stato di salute delle vetture e migliorare gli interventi di manutenzione preventiva. Inoltre consente di aiutare i produttori (Oem) nel prevenire i difetti attraverso i dati raccolti durante l’intero arco di vita dei veicoli.
Oggi Viaduct elabora più di 100 Terabyte di dati relativi a più di 160 miliardi di km tracciati dai sistemi telematici di bordo di oltre 2 milioni di veicoli.

Envisics
Envisics è un pioniere delle tecnologie olografich dinamiche e della loro applicazione per la produzione di head-up display a realtà aumentata e sistemi di sensori per l’industria automobilistica. Rappresenta l’avanguardia per i parabrezza di nuova generazione perché rispetto ai modelli attuali riduce del 90% il bisogno di luce illuminante per la proiezione di immagini, e quindi consuma complessivamente il 50% in meno rispetto alle soluzioni tradizionali. Il segreto è in algoritmi brevettati e un design ad alto ingrandimento capaci di ridistribuire la luce dove è davvero necessaria. La piattaforma fornisce immagini di realtà aumentata, su più piani e a diverse distanze, simultaneamente. Si adatta anche ai cambiamenti della luce ambientale e non genera distorsioni percettibili con il cambiamento delle condizioni atmosferiche. Le dimensioni del pacchetto hardware sono molto contenute e si può assicurare un ampio campo visivo su qualsiasi tipo di veicolo.

Lyten
Lyten ha sviluppato il Lyten 3D Graphene, un super materiale che grazie a prprietà straordinarie può essere impiegato in un’ampia gamma di applicazioni avanzate favorendo la decarbonizzazione. Il grafene è un foglio a strato singolo di atomi di carbonio, estremamente leggero, che a seconda della configurazione può fornire più resistenza dell’acciaio, più flessibilità della gomma, maggiore conduzione elettrica rispetto al rame, alta impermeabilità. Quando il foglio viene stropicciato o ritorto a livello nanometrico si ottiene una struttura tridimensionale che si può usare più agevolmente per creare componenti di dispositivi, edifici, veicoli e ogni altro oggetto. Con tre dimensioni, inoltre, è più facile abbinare più proprietà: infatti le prime aree di applicazione a cui Lyten sta lavorando sono quelle legate al mondo delle batterie, dei compositi e della sensoristica.

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